LUCCA. Prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento. Sono queste le parole-chiave, indicate peraltro come punti fermi dall’Unione Europea, su cui si basa il nuovo Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti delle Province aderenti all’Ato Toscana Costa di cui ha preso atto la giunta provinciale di Lucca con una delibera specifica.

Il Piano interprovinciale dei rifiuti da condividere con le amministrazioni provinciali di Pisa, Livorno e Massa-Carrara, si propone come obiettivo la completa autosufficienza a livello di Ato Toscana Costa, con una tendenziale autosufficienza per ogni territorio provinciale in relazione ai trattamenti per i quali si possano raggiungere dimensionamenti efficienti sotto il profilo ambientale ed economico nella raccolta, nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti urbani.

“Il Piano – spiega la vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Maura Cavallaro – ha avuto un percorso travagliato per vari motivi. A cominciare dall’uscita della legge regionale n. 61 e per il necessario e successivo riadattamento del Piano dei rifiuti al Documento regionale fino al processo di ridefinizione del ruolo delle amministrazioni provinciali che, di certo, non ne ha facilitato l’iter. Un percorso che necessariamente si è dovuto ridurre nei passaggi dalle commissioni e dal consiglio per arrivare ad una presa d’atto delle rispettive giunte. In sostanza, quindi, è più un documento politico di indirizzo di cui dovrà tener conto la Regione Toscana, l’ente che, proprio per i sopraggiunti cambiamenti normativi, dovrà deliberare in materia di smaltimento sul territorio. Si è trattato comunque di un lavoro lungo, capillare, di analisi anche dettagliata con un quadro degli obiettivi piuttosto definito. Insomma un patrimonio che non vorremmo disperdere”.

Riduzione della produzione di rifiuti. Il Piano interprovinciale, considerate le attuali elevate produzioni procapite, ritiene prioritaria la riduzione alla fonte della produzione di rifiuti mediante una serie di azioni dirette alla prevenzione e alla riduzione degli stessi, mediante l’attuazione di uno specifico programma di azione, con l’obiettivo di raggiungere nel periodo 2014 – 2020, una stabilizzazione della produzione dei rifiuti e progressiva riduzione della produzione pro capite all’intero territorio dell’ambito.

Obiettivi di raccolta differenziata e riciclo. Il Piano, in coerenza con gli obiettivi regionali nazionali ed europei in fatto di raccolta differenziata, prevede il completamento della conversione da sistemi di raccolta stradali ad efficienti sistemi di raccolta domiciliare con dotazione territoriale degli impianti necessari a raggiungere in anticipo gli obiettivi di riciclo imposti dalla nuova normativa comunitaria.

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

“Il territorio della provincia di Lucca già da qualche anno può considerarsi virtuoso sotto il profilo della raccolta separata dei rifiuti – aggiunge Cavallaro su questo specifico argomento -. I risultati sono più che soddisfacenti anche se ci sono Comuni che hanno un passo decisamente migliore di altri. Come media territoriale superiamo il 50% di raccolta differenziata, ma ci sono Comuni che arrivano al 60, 70 e addirittura all’80% di recupero separato della spazzatura. Ecco, occorrerebbe uno sforzo di quelle amministrazioni che ora sono sotto questa soglia ad allinearsi”.

Riduzione del fabbisogno di discarica. L’Ato Toscana Costa pur disponendo di un notevole patrimonio di capacità di discarica, già autorizzato o in via di autorizzazione, in presenza ancora di elevati conferimenti di rifiuti speciali, persegue l’obiettivo di trattare e gestire i rifiuti indifferenziati secondo la gerarchia prevista dalla normativa, privilegiando, a valle della prevenzione e del riciclo, il recupero (in ultimo anche sotto forma energetica) e minimizzando lo smaltimento finale in discarica.

Previsioni di recupero e gestione dei rifiuti urbani al 2020. Il Piano interprovinciale al 2020 recepisce gli obiettivi di recupero e gestione dei rifiuti urbani delineati dal Piano Regionale, così sintetizzabili:

– prevenzione della formazione dei rifiuti, con una riduzione dell’intensità di produzione dei rifiuti pro capite (da – 20 a – 50 kg/ab),

– raccolta differenziata dei rifiuti urbani fino a raggiungere il 70% del totale dei rifiuti urbani;

– riciclo effettivo di materia da rifiuti urbani di almeno il 60% degli stessi,

– recupero energetico del 20% dei rifiuti urbani, oltre alla quota degli scarti da Rd;

– conferimento in discarica di un massimo del 10% dei rifiuti urbani (oltre alla quota degli scarti da Rd). L’ultimo dato disponibile indica che viene conferito in discarica il 42% dei rifiuti urbani.

Per quanto riguarda gli obiettivi di raccolta differenziata e riciclo, il Piano regionale prevede che per il conseguimento di tali obiettivi, ritenuti ambiziosi sia sul piano quantitativo che qualitativo, vengano attuati sistemi di raccolta domiciliare (porta a porta) o di prossimità che coinvolgano almeno il 75%-80%.

Impianti di incenerimento e smaltimento rifiuti. Il Piano interprovinciale non prevede la costruzione di nuovi impianti sul territorio della provincia di Lucca e conferma la chiusura sia dell’inceneritore di Falascaia a Pietrasanta sia quello di Belvedere a Castelnuovo Garfagnana.

Lo stesso documento, inoltre, conferma la seguente impiantistica già esistente e autorizzata:

– impianto di compostaggio del verde di Viareggio-Morina (25.200 t/a);

– l’impianto di co-digestione anaerobica presso il depuratore di Viareggio, sinora esistente come impianto pilota (dati 2011) che viene considerato come operativo per l’intera potenzialità prevista, pari a 15.000 t/a;

Per garantire una gestione efficiente – sia dal punto di vista ambientale che economico – delle raccolte differenziate e della filiera del riciclo il Piano interprovinciale fissa inoltre la realizzazione di alcuni nuovi impianti o ristrutturazioni e potenziamenti fino a raggiungere una potenzialità di trattamenti di circa 238.000 t/a, che risultano in linea con i fabbisogni stimati dal Piano stesso. Le nuove realizzazioni o ristrutturazioni riguardano:

– ampliamento dell’impianto di compostaggio Massa-Gotara,

– realizzazione di un nuovo impianto di trattamento biologico (compostaggio) nel comune di Capannori.

– realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (con sostituzione e raddoppio della capacità dell’impianto di compostaggio esistente) a Pontedera-Gello in Provincia di Pisa,

– realizzazione di un nuovo impianto di trattamento biologico presso l’impianto di Rosigano-Scapigliato in Provincia di Livorno.

Maura CavallaroPer quanto riguarda, nello specifico, il previsto nuovo impianto nel capannorese, il Piano si limita all’indicazione su mappa di una macroarea contenente zone tecnicamente idonee per la localizzazione del sito di compostaggio.

Per il raggiungimento degli obiettivi del Piano si conferma, inoltre, il mantenimento dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Pioppogatto a Massarosa. Per tale impianto è attualmente in corso la verifica di fattibilità di una conversione a impianto di recupero materiali – secondo il modello tecnologico definito Material Recycling Facility – operante sulla frazione urbana residua. Da tale conversione è attesa una riduzione della quantità di frazione residua o scarti da destinare a incenerimento o discarica, rispetto al ciclo di lavorazione sino a oggi adottato.

Con riferimento alle discariche attualmente esistenti è prevista, in un periodo transitorio l’ampliamento e conversione di Molazzana-Selve di Castellana per la ricezione di rifiuti di tipo urbano, costituiti da materiale selezionato in uscita dall’impianto di Castelnuovo Garfagnana con volumetria prevista da determinare. In particolare per quanto riguarda la riconversione della discarica, questa può essere funzionale, in un periodo transitorio, all’entrata in funzione di impiantistica di selezione di tipo transitorio al servizio dell’area della Garfagnana in provincia di Lucca.

Le 168 pagine del Piano interprovinciale dei rifiuti sono consultabili sul sito della Provincia di Lucca nella sezione ‘amministrazione trasparente’ sotto la voce ‘informazioni ambientali’.

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